Il trattamento ormonale aggiunto alla radioterapia migliora l’esito nel carcinoma della prostata localmente avanzato ?
I Ricercatori dell’Istituto Nazionale per il Cancro Regina Elena di Roma ( Italia ) hanno condotto una meta-analisi della letteratura per quantificare la grandezza del beneficio dell’aggiunta di terapia ormonale alla sola radioterapia per il trattamento del tumore della prostata localmente avanzato.
I rischi relativi ( RR ) sono stati calcolati attraverso un modello a effetti casuali e sono state valutate le differenze negli esiti primari ( fallimento biochimico e sopravvivenza libera da progressione ) e secondari ( sopravvivenza cancro-specifica, sopravvivenza generale, pattern di ricorrenza e tossicità ).
Sono stati individuati 7 studi clinici ( 4.387 pazienti ).
La terapia di soppressione ormonale ha diminuito in modo significativo sia il fallimento biochimico ( RR=0.76; P<0.0001 ) sia la sopravvivenza libera da progressione clinica ( RR=0.81; P=0.002 ), con differenze assolute del 10% e del 7.7%, rispettivamente, che corrispondono a 10 e 13 NNT ( numero necessario da trattare ).
Anche la sopravvivenza cancro-specifica ( RR=0.76; P<0.0001 ) e la sopravvivenza generale ( RR=0.86; P<0.0001 ) sono migliorate significativamente con l’aggiunta di terapia ormonale, senza significativa eterogeneità, con differenze assolute di 5.5% e 4.9%, rispettivamente che corrispondono a 18 e 20 NNT.
La ricorrenza locale e distante è diminuita significativamente con la terapia ormonale, rispettivamente, del 36% e del 28%, e non sono state osservate differenze significative a livello di tossicità.
In conclusione, la terapia di soppressione ormonale diminuisce in modo significativo la ricorrenza e la mortalità dei pazienti con tumore della prostata localizzato senza influenzare la tossicità. ( Xagena2009 )
Bria E et al, Cancer 2009; 115: 3446-3456
Farma2009 Onco2009 Uro2009
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